68 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA RIO. 27 — VEDUTA DELLA TORRE POLIGONALE NORD DELL’ACROPOLI DI GORTYNA. (PER CURA DI A. TARAMELLl). terreno che cedette all’esterno del muro ci impediscono di scoprire in che modo si accedesse a tale camera della torre, la quale potrebbe anche aver servito di serbatoio per l’acqua. Da questo punto il muro si dirige verso l’angolo sud-ovest, donde improvvisamente si volge ad est, sempre seguendo il ciglio dell’acropoli : la muraglia, appena visibile ora sopra il terreno, era rettilinea, senza sporgenze di sorte alcuna : ma neppur in origine deve essere stata molto alta, perchè le roccie calano quivi ripidamente a basso, costituendo una vera difesa naturale. Sorpassato l’angolo sud-est, il muro circonda il grande serbatoio dell’acquedotto che qui si trova e sopra il quale s’innalza di quasi 5 metri, presentando una fronte rivestita di grandi e piccole lastre e blocchi calcarei, cui sono frammisti clementi architettonici delle specie più svariate e frammenti di iscrizioni. Quindi il muro continua lungo il lato orientale della collina con una linea interrotta, un po’ rientrante, fino a ricongiungersi col lato nord-est donde partimmo. In questa parte del suo percorso il muro di cinta non presenta nè torri nè altre opere di difesa, ma è invece per lo più composto di una doppia linea, una inferiore all’altra, quasi a vicendevole rinforzo, accuratamente costruite con blocchi di eguali dimensioni. A quanto pare, trattasi di muri di terrazze del buon periodo romano, usati più tardi per fortificare il recinto di circonvallazione: e possono essere facilmente seguiti, quantunque appena sporgano sopra il ter-