170 I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA tanto noi supponiamo che la bella torre dell’orologio, la quale prospetta la piazza — e di cui altrove diremo — occupi il luogo stesso, ove già aprivasi la porta meridionale del Castello. 4. LA CITTÀ (O CASTELLO) DI SITÌA. A parte la notizia tramandataci da tardi cronisti che Enrico Pescatore acquistasse — e quindi forse munisse — anche Sitìa, ò certo però, che il nome di questa ricorre già nel più volte citato documento del 1211. E fin da allora, a quanto pare, la parte più antica ed importante della città, racchiusa da cinta fortificata, costituiva il castello(I). E tale ce la rappresentano i più antichi disegni veneziani, che sebbene non risalgano oltre il secolo XVII, appartengono tuttavia ad un’epoca in cui Sitla non aveva sofferte notevoli variazioni(2). Nel 1303 il terremoto, di cui parecchie volte abbiamo già dovuto discorrere, più veemente ancora si fece sentire, e maggiori danni arrecò nella parte orientale dell’ isola, ove alcuni castelli e lo stesso “ castrmn nostrum Sithie cum sua turre..... ex toto fuerunt terremotus conquassatione prostrata „(3). Gli aiuti mandati da Venezia ne affrettarono certo il restauro; e le cose dovettero per più di un secolo restar immutate, finché del 10 febbraio 1442 troviamo una lettera di Pietro Boldù, rettore di Sitla, con cui egli accusa ricevuta al duca di Candia di travi, assi e ferramenta “ que misistis prò ìaboreriis et fàbrichis fiendis in palacio et turribus huius castri „ , e chiede licenza di far costruire dagli angarici una fornace di calcina (4): prova evidente, che il castello aveva bisogno di riparazioni. I restauri anzi dovettero andare alquanto per le lunghe, se nel marzo del 1450 il duca scriveva a quel rettore concedendogli di spendere 500 iperperi “ prò aptationibus et reparationibus murormn et turrium istius castri Sithie..... videlicet in quibus est maior necessitas prò tutelìa et deffelisione ac securitate illius castri „, e permettendogli di valersi delle an- (*) Vedasi L. de Monacis: Chronìcon cit., pag. 154 (*) Cfr. pure fig. 20. — H. Danduli : Chronìcon cit., pag. 337. (Cfr. F- (3) V. M. C. : Mise. Correr, 2703. Cornelius: Creta cit., voi. II, pag. 241).— Coraun- ('*) V. A. S.: Archìvio del duca: ducali e lettere que il De Monacis a pag. 157 esplicitamente ri- ricevute. corda nel 1234 un “ castrimi Sithie