8
I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA
Fio. 1 — VEDUTA DELLA CITTÀ DI CANDIA — C. BUONDELMONTI, 1429 — (I. a.) (*)
      1 (ropmV fvihf Ìpot'tw |\ cr.uni-pi Ìtcrr.im firmare bbr-ir- Iter -
redento 7^<ftvprhi\ iofpn’ijJ-lnipLvipiiCJiioiui; nniuA .V J\vxiMAm ciì urr.*7nfo mmaife? f£H*hoi ìC^Xi nicjno cuitiì /¿netti' frzò-it-nniDio Jtttfcern-ìt^ca triV'Ìfulc Ciigljirm nch.lt' ^noO ¿burbe licnC^» mirti
&5T-	—
jjrfiPS {P ts
     La città, quale risorse dopo essere stata distrutta nel 961 da Niceforo Focà, era cinta tutta in giro da turrite mura, che si protendevano lungo i due moli fino alla rocca a mare. La via principale — o “ ruga maistra „ —, movendo dal porto e dolcemente salendo verso mezzogiorno, conduceva alla piazza, situata all’estremità meridionale della città, presso la porta che fu detta appunto di Piazza. Quivi sorsero il tempio di S. Marco, il palazzo ducale e la loggia; e più tardi le residenze del capitano generale e del provveditore, e la fontana principale della città.
     La cattedrale di S. Tito era situata un po’ più internamente, verso levante, presso al luogo ove sorse poi l’armerìa. Ed all’estremità orientale del porto, presso gli arsenali, era il palazzo dei consiglieri.
    i*) NIJ. La segnatura tra parentesi si riferisce all’elenco di antiche riproduzioni di località abitate e monumenti cretesi che segue in appendice.