148 i monumenti veneti dell’isola di creta volge una parola di addio alle vetuste muraglie che, disperatamente avvinghiate sull’orlo del precipizio, sembrano invano implorare l’aiuto dei tempi novelli, invano rammentare la pietà dei perduti secoli di veneto dominio. # # * Già la prima impressione che si riporta osservando per di fuori le mura del castello di Candia(l), rappezzate con un mosaico di costruzioni tanto diverse, è quella di trovarsi di fronte ad un monumento il quale attraverso i secoli andò soggetto alle più svariate vicende. Verso il porto la merlata sua mole si eleva da un’alta banchina, inferiormente del tutto corrosa dal flusso delle onde, la quale cala nell’acqua. Verso il largo del mare poi, ove i danni sono assai più considerevoli, grosse pietre sono tuttora accatastate là dove era anticamente lo sperone e per tutto il rimanente lato fino al molo. Lungo la muraglia corre superiormente un cordone che, a seconda della struttura dell’ interno, è murato a varia altezza. Sopra la porta che dà sul molo, sopra quella di soccorso verso il mare ed all’angolo del muro nell’ interno del porto spiccano tre giganteschi leoni con epigrafi, per la più parte già distrutti o rovinati. Oltre alle porte poi, si aprono nella muraglia un piccolo andito a terreno che serve pure di accesso, e le bocche delle cannoniere in alto ed in basso. L’accesso dalla parte del molo (2) era originariamente chiuso da tre porte di legno, una sola delle quali, la più esterna, è tuttora in uso : il lungo androne b rischiarato da un “ sospirale „ — o lucernario (lanterna) — aperto nella volta, che guida dall’alto la luce. Così un tale andito, come tutti gli altri locali del pianterreno a volto reale, sono costrutti di grossi blocchi squadrati di pietra, i quali conferiscono alla fabbrica un imponentissimo aspetto. Le comunicazioni fra un vano e l’altro sono costituite da magnifiche arcate a pieno sesto. Il primo avvolto in cui si entra, illuminato da un sospirale a nord e da uno ad ovest, ha le due cannoniere occidentali entrambe murate; l’andito che conduceva alla seconda di esse riesce esso pure all’aperto sulla banchina del porto, costituendo quel portello di cui dicemmo or ora. Il secondo locale ha un so- ( ) \ edi tavola 7. Se ne veda una riproduzione (*) Per la pianta del piano terreno della rocca mi anche nella « Illustrazione Popolare >, anno XXXIV. richiamo costantemente a quella del Basilicata e del n. 24 (13 giugno 1897). Coronelli, da me numerata.