88 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA tranne nei luoghi (specialmente lungo il lato nord), ove la roccia è si fattamente a picco che non si credette necessario aggiungervi fortificazione alcuna. T.a-lora la rupe stessa è tagliata a guisa di muro. Abbondano lungo il percorso della muraglia le torri o i bastioni semicircolari"1 o semielittici. La maggior parte di essi però è talmente in rovina, da non permetterci di ben rilevarne le forme. Forse è fra i meglio conservati un torrione ad oriente (il cui muro ha uno spessore di m. 2,25), chiuso verso 1’ interno da un muricciuolo di m. 0,60 di spessore, nel quale si apriva una porta. Un portello era pure nel bastione dittico E di mezzogiorno. Una terza e più interna cinta finalmente, con una specie di torre (F), limita ai piedi della vetta un recinto a guisa di ridotto, il quale si trova in tal modo ad essere incluso per un lato da questo stesso muro, per l’altro dalla seconda cinta, dal dirupo settentrionale del monte per il terzo, e dalle sovrastanti roccie per l’ultimo. Degli edifizi nell’ interno del castello poco si può ormai più riconoscere : non mancano però, a quanto si può rilevare, le cisterne (N) ed i pozzi (G H). Liópetro. Nel settembre del 1579 il provveditor generale Jacopo Fosca-rini, leggendo in Senato la propria relazione sull’isola di Creta, dopo aver dimostrata l’infelice posizione ed il più infelice stato in cui era ridotta la città, o meglio il castello, di Sitla, consigliava di assecondare il desiderio da taluno di quegli abitanti espresso, trasportando la loro dimora sul vicino colle di Liópe-tro, capace di contenere ben 6000 uomini: “ et sii levato, continuava, il steti-ilavdo di Vostra Serenità di Sitìa et posto sopra questo “ Leon di pietra In appoggio di tale proposta descriveva egli i vantaggi che quella località offriva, per esser dalla natura stessa resa tanto forte, e per il fatto che acconciando alcune delle cisterne che lassù si trovavano, ed utilizzando le molte pietre sparse dovunque, agevole tornava la costruzione di una fortezza. Vi si vedono infatti, scriveva egli, “ vestigie di un’antica grossa muraglia rovinata, et alcuni tot t ioni coti quantità grandissima di pietre redotte in ntasiere, che dimostrano che vi fusseno antiche habitationi „ lJ). * 77 Che se, ad onta di tutto questo, il progetto, troppo difficile — per ben altre ragioni — ad attuarsi, non potè avere sèguito alcuno, non fu però abbandonato ilei tutto. Tanto è vero che — fra tanti altri — il generale del Monte nel 1589 (•) Coll«-*, fotogr. n. 431. (4) V. A. S. : Relax., busta 78.