INTRODUZIONE XLVII In casi straordinari, specialmente in occasione di riforme o nei pericoli di guerra, fino dal secolo XIV il Senato usò mandare a Candia un provveditore generale, con poteri dittatoriali, la cui durata in carica dipendeva dalle esigenze del momento. A datare del secolo XVI però tale elezione venne fatta tanto di frequente, che la carica un po’ alla volta divenne ordinaria : ed il magistrato supremo dell’ isola fu così stabilmente il provveditore generale (provisor), il quale esercitando il suo potere tanto sul duca quanto sui rettori degli altri territori, riuscì ad eliminare i pericolosi e frequenti antagonismi fra di loro. Del pari che gli altri magistrati maggiori, anche il generale di regola non restava in carica che due soli anni. Tale disposizione, motivata dal timore che, soggiornando più a lungo nella lontana colonia, taluno dei magistrati non macchinasse propositi di assoluto ed indipendente dominio nel regno, riuscì oltre modo dannosa, anzi fatale, alle condizioni dell’ isola. Quell’ esercito di duchi, di capitani, di generali, impossibilitati di fermarsi più di due anni in un paese tanto diverso dal loro, tanto difficile a conoscersi, nulla di buono riuscì a compiere giammai : i progettati lavori, le tentate riforme, le prese iniziative naufragavano tutte, quando chi le aveva ideate era costretto ad andarsene ; mentre i nuovi venuti difficilmente sapevano e potevano condurre in porto i progetti dei predecessori, sia mancando loro il tempo di prendere esatta cognizione dei luoghi e delle cose, sia, come sempre accade, per il desiderio di esplicare iniziative proprie e di attuare propri disegni, che poi incontravano la stessa sorte. Anche Canea ebbe un provveditore, subordinato a quello generale, il quale, da straordinario che era in origine, divenne pur egli ordinario nella seconda metà del cinquecento. Ed altro provveditore ebbe Retimo poco prima della resa. Finalmente colla costruzione delle tre nuove fortezze di Suda, di Spinalonga e di Grabusa, il Senato trovò necessario di affidare la sorveglianza di quelle importanti piazze od altrettanti provveditori biennali, i quali continuarono a venire eletti anche quando tutto il restante dell’ isola era già caduto in mano dei Turchi. Accanto ad essi vennero messi anche dei provveditori, chiamati straordinari, ma eletti regolarmente, dall’epoca della guerra in poi. Fra i magistrati mandati da Venezia vanno ricordati ancora i capitani della guardia ed altre cariche della marina ; le nuove magistrature create al tempo della guerra ; e finalmente i sindaci e gli inquisitori del Levante e gli altri magistrati straordinari, investiti di speciali poteri non solo per Creta, ma anche per gli altri possedimenti di Levante. Da Venezia erano pure spediti nell’isola il governatore generale egli altri