I CENTRI ABITATI 5 per il fatto che i vari statisti di allora partirono da criteri diversi nello stabilire una distinzione fra casali e metochi, generando così notevoli oscillazioni nelle cifre da loro esposte. Chè se due viaggiatori tedeschi dei primi anni dell’evo moderno segnalano nell’isola, l’uno 14 mila e l’altro 7 mila villaggi (l>, nessun valore certo dobbiamo attribuire a tale computo così esagerato, di fronte alle statistiche dei secoli XVI e XVII, che indicano invece una costante media di 1000-1200 paesi (2), corrispondentemente altresì al loro numero odierno. * # * Il carattere delle quattro città cretesi nettamente si distingue e per più motivi si differenzia da quello dei villaggi dell’isola stessa. A ciò, come è naturale, contribuisce anzi tutto la diversità medesima della vita di città da quella di paese, la civiltà più progredita, le cresciute esigenze, la densità della popolazione, il movimento, il lusso: il che porta di conseguenza maggior numero, ampiezza e suntuosità negli edifizì da un lato, e necessità dall’altro di fabbricati pubblici e governativi, dei quali il villaggio non sente invece il bisogno. Ma a queste cause generali, e comuni dovunque, un’altra peculiare se ne deve aggiungere per Creta, la sovrabbondanza cioè nella città dell’elemento veneto anche avventizio, costituito dai magistrati e dal ceto commerciale, e in causa di ciò la minore fusione del popolo dominante col dominato, e la prevalenza, morale se non numerica, di quello su questo; laddove in campagna i Veneti costituiscono l’assoluta minoranza della popolazione, e si sono poco a poco già fusi cogli indigeni cretesi. Per tal modo, nella metropoli del regno come nelle rimanenti tre città, le chiese cattoliche, ampie e spaziose, di stile prettamente latino, ed ornate di alto campanile, a prima vista si distinguono dalle più misere chiesuole greche, che prediligono invece il tradizionale schema bizantino, e che nei villaggi al con- (') Candyen, oder die stai, hayt 14000 doerpjer under yr und 6 stete. (Pietro Kassbenden; 1492). (R. Röhricht u. H. Meissner : Deutsche Pilgerreisen. Berlin, 1880, pag. 253). E Ottone Heinrich, 1521. (Ibidem, pag. 368). (*) Su quelle preziose statistiche, che sono sparse in molti codici e documenti di vario genere, io non ho potuto fare quegli studi speciali che esse ben meriterebbero : e nelle cifre da me esposte, parlando specialmente di popolazione, devo quindi tenermi sempre molto largo.