LE FORTIFICAZIONI GENOVESI 95 un’ ipotesi dello scrittore stesso, il quale scegliesse a caso quei nomi fra i più noti castelli dell’ isola di cui all’epoca sua restavano memorie e rovine. Non si possono ommettere però alcune osservazioni in sua difesa. Anzi tutto infatti per nessuno dei castelli dal Corner ricordati abbiamo prove sicure che ci costringano a riportarne la fondazione in epoca posteriore a quella genovese : quelli stessi di Gerapetra e di Bicorna che, come vedremo, sembrano costruiti parecchio più tardi, non si può escludere, assolutamente parlando, che esistessero già fin dai primi anni del duecento. Viceversa poi, mentre altri castelli cretesi erano pur rinomati in quel secolo XVII — quali Cato Sivrito, Seiino e Castelfranco — per la remota loro età, invano cercheremmo il loro nome nella storia del Corner: e ben a ragione, dacché i documenti ci attestano che essi furono costruiti invece dai Veneziani. — Finalmente poi, se i diplomi stessi del 1211 con cui erano da Venezia spediti in Creta i primi coloni ad occupare l’isola, appena allora strappata ai pirati genovesi, se quei diplomi, dico, ricordano già esplicitamente, oltre ai castelli di Bonifacio, di Mirabello e di Castelnuovo per tacere degli altri —, anche quello di Belvedere, non dovrebbe questo stesso dimostrare che essi esistevano tutti già prima del dominio veneto, mentre la forma prettamente italiana di quei nomi non può farci pensare ad altri dominatori che ai genovesi, cui attribuirne la fondazione ? Chè se dopo ciò — per quanto riguarda i nostri castelli — non sembra troppo azzardato di attribuire un certo valore non solo alle affermazioni dei più antichi ed attendibili cronisti da noi riportati, bensì anche alle ben più ampie asserzioni dello stesso Corner, dubbia mi pare invece pur sempre la cosa di fronte all’altra notizia da essi tramandataci che anche le città di Candia e Canea per gli uni, di Candia, Retimo e Sitìa per gli altri, siano state possedute, ed eventualmente fortificate, dal Pescatore. Una simile aggiunta infatti ci fa proprio l’effetto di esser più che altro un riempitivo del cronista, il quale ripensava a quella divisione di Creta nei quattro territori di Candia, Canea, Retimo e Sitìa, che, ben delimitata nel secolo XIV, era invece tutt’altro che stabilita nei primi anni del XIII. Le quattro città esistevano, è vero, durante il periodo bizantino ; ma non è meno vero però che la Canea fu ricostruita nel 1252, ed 6 poco probabile quindi che al tempo dei Genovesi essa fosse in fiore. Questo però va riservato a più ampio discorso ; e al seguente capitolo del pari rimando la trattazione intorno ai 14 castelli che, sebbene costruiti dai Genovesi, a noi più specialmente interessano per le vicende loro attraverso l’epoca veneta.