E generalmente noto come fin dalle età più remote, l’isola di Creta fosse in tutto il mondo civile celebrata per la fama delle mitiche sue cento città che, cantate già da Omero, meritarono all’ isola quel tradizionale appellativo, onde tanto comunemente essa fu contraddistinta. Nè del tutto a torto invero. Chè asserzioni di antichi scrittori e notizie tramandateci nei monumenti — le epigrafi e le monete in ispecie — ci rivelano i nomi di più ancora che cento città cretesi, fiorite anteriormente all’ evo di mezzo. Effettivamente però molte di esse anziché vere e proprie città, dovettero essere null’altro che grosse borgate o villaggi. Così pure, avendo non di rado le città stesse mutato coi tempi denominazione od epiteto, con parecchi di quei nomi non va talvolta intesa che una sola ed unica località. E d’altra parte bisogna ben guardarsi dal credere che esse fiorissero tutte quante ad un tempo ; laddove alcune sorsero nei più antichi secoli, quando gran parte delle rimanenti non esistevano ancora, e molte altre viceversa appartengono alle epoche più recenti, quando le primitive sedi abitate erano già completamente distrutte. Comunque fosse però, ancora nei primi tempi dell’evo medio, ai giorni dell’invasione araba, narrano i cronisti che Creta contasse ben 29 città{1), che per un altro scrittore sarebbero state invece nientemeno che 90(3>. Ma che nu- (') Theophanes continuatus. (Corpus scriplorum (*) Symeon magister. (Ìbidem, pag. 623). hisloriae Byzanlinae. Bonnae, 1838, voi. XL, Vl,pag.77).