XLIV INTRODUZIONE mento poi nel 1692 cadeva Grabusa ; e finalmente nel 1715 anche Suda e Spi-nalonga, esauste di forze, cedevano al Turco, cui le confermava la pace del 1718. Così gli Ottomani s’impadronivano del regno intero, abbandonato dai veneti coloni, e si accingevano a dominarlo col terrore della tirannide, che dovea pesare sull’isola infelice per più di due secoli, fino ai recenti giorni della sua redenzione politica. * # * 2. Durante tutto il periodo del dominio veneto, l’isola fu governata coi sistemi e sul modello della madre patria. Eccettuata la città di Candia coll’ immediato suo circondario, tutta l’isola venne distribuita ai coloni veneziani quivi stanziatisi. E a seconda della loro provenienza dai vari sestieri della città di Venezia, anche l’isola fu divisa in sei territori, chiamati pur essi sestieri, e suddivisi a loro volta in parecchie turme, rispondenti in parte alle posteriori castellante. Il sestiere di Canaregio era composto dalle turme di Sitìa, Gerapetra, Lassiti e Mirabello; quello di S. Marco comprendeva le turme di Belvedere, Pe-diada e Pessocunava (parte occidentale della posteriore castellanìa di Pediada ?) ; quello di S. Croce era formato dalle turme di Bonifacio, Castelnuovo, e Prio-tissa; quello di Castello abbracciava le turme di Apano Sivrito (poi Amari), di Milopotamo e di Ario (parte occidentale della posteriore castellanìa di Miopotamo e parte orientale di quella di Retimo) ; quello di S. Polo era costituito dalle turme di Cato Sivrito (poi S. Baseio), Calamona (rimanente parte della posteriore provincia di Retimo), e Psicrò (poi Bicorna) ; e finalmente il sestiere di Dorsoduro suddividevasi nelle turme di Canea (?), Cuffo (parte orientale di quello che fu poscia il piano di Canea ?), Chissamo, ed Arna (poi Seiino). Tale divisione durò per alcun tempo, consacrata specialmente dai catastici ufficiali dei feudi dei coloni. Ma dal secolo XIV si venne poco a poco sostituendo un’altra partizione amministrativa, in base alla quale, ristretto a più limitati confini il circondario della capitale, il rimanente dell’ isola fu diviso nei quattro territori di Canea, Retimo, Candia e Sitìa, la cui rispettiva capitale era appunto la città onde prendevano il nome. Ogni territorio fu poi ripartito in castellatile — sostituenti ad un di presso le antiche turme —, sotto la dipendenza da un castello. Solo le castellanìe di Sitìa, di Retimo e del piano della Canea, anziché da un castello dipendevano direttamente dalla capitale dell’ in-