LE FORTIFICAZIONI DELLA CANEA 155 Altra questione non meno ardua fu sollevata da quegli storici i quali, come già si vide, narrano aver il conte Enrico di Malta esteso il proprio dominio anche sulla città di Canea, ammettendo quindi implicitamente, che essa nel principio del XIII secolo fosse di bel nuovo abitata, e di bel nuovo quindi distrutta prima dell’anno 1252 nel quale si ordina di riedificarla. In difesa di tale affermazione nessun altro documento si può riportare, se non quello della “ divisio Cretae „ del 1212, nel quale sono ricordate le località “ Cuffo, Canta, Kissamo, Orna, cum omnibus suis pertinentiis „, poste tutte all’estremità occidentale dell’isola (l). Crediamo infatti che Cuffo corrisponda all’odierno omonimo villaggio di Kufòs ad occidente della Canea (2); Kissamo è evidentemente il castel Chissamo; e con Ornà è dimostrato essersi indicati i monti della sottostante provincia di Seiino (3); ma il vocabolo Cama (che costantemente sotto questa forma ricorre nelle varie edizioni della divisio) non si saprebbe in nessun modo spiegare, se non proponendo di mutarne la lezione in Canìa (lo scambio fra m e ni è paleograficamente ammesso), ed intendendo con quello il territorio della Canea. Nondimeno però, anche se restasse dimostrato, che fin dal 1212 la località dell’antica Kydonia era volgarmente chiamata Canea, come Canea era detta nel 1252, quando si deliberava la ricostruzione della città, non è meno certo che nel 1252 stesso il luogo chiamato Canea altro non era che un ammasso di rovine : e ripugna a credere, che diversamente fosse sul principio del secolo, al tempo del Pescatore. Ma comunque sia, soltanto all’epoca della riedificazione della città devesi attribuire la ricostruzione del castello, sui ruderi di quella fortezza che già nell’epoca classica erasi fabbricata sul colle che a mezzogiorno del porto occupa ora il centro della moderna città, e che costituiva l’antica acropoli. Nel breve suo recinto sorsero la nuova cattedrale, il palazzo del rettore e le case dei maggiorenti della colonia; mentre ai piedi della collina si vennero estendendo quei borghi che resero poi necessaria l’ampia cinta bastionata, di cui più avanti dovremo trattare. I più antichi disegni in cui il castello della Canea sia rappresentato, sono tarda opera del secolo XVII, di un’epoca cioè in cui esso avea già perduta ogni (]) F. Cornelius : Creta cit., voi. II, pag. 239 e pag. 90. 240. — G. L. F. Tafel u. G. M. Thomas: Urkun- (8) 2.. A. HavSroutfi'Ìou : SuvVox-o fxer a£ù rifc èverwÒ7 den cit., voi. II, pag. 145. fì‘f\ixoxparia