I CASTELLI DELLE CASTELLANÌE 195 fece sì che fin dai tempi più remoti dessa fosse sede di un’antica città, della quale restano ancora poche rovine : il nome suo, secondo le più probabili congetture, fu quello di Priansos. Decaduta e distrutta questa, sorse in suo luogo il castello medioevale, che fu chiamato, con una denominazione comune fin d’allora nelle terre italiane, Belvedere. Ma i Greci lo denominarono invece Risokastro(1), malamente interpretato come Xpt&óxxuTpo, ossia “ castello dell’oro „ (2). Fondato forse già dai Genovesi come loro rifugio, certo esso esisteva nel 1212, quando è ricordato nella spartizione dell’isola ai coloni veneti. Il terremoto del 1303 lo danneggiava insieme con le sue torri(3); e 1’8 giugno 1363, “ quia castra Bonifacii et Belveder vadunt in magnani desolationem et egent repar ari „, il Senato veneto commetteva ai magistrati cretesi di farli restaurare, usando però nelle spese la massima economia (4). Per evitarne la rovina, erasi ordinato che nessuno potesse posseder campagne nei dintorni, se non venisse ad abitare entro il recinto del castello: e per questo il 3 maggio 1427 certo Gerolamo Cappello, che aveva acquistati dei beni ivi presso, chiedeva gli fosse assegnato un tratto di terreno di passa 20X10 di estensione, accosto alle case di Bartolomeo Mozo, per edificarvi la propria casa: domandando al tempo stesso di poter costrurre una cantina presso alle altre quattro che erano alla porta del castello (5). Da un inventario del castellano Nicolò Venier, che nel 1496 prendeva possesso del castello, si intravede però, che questo dovea esser ridotto già in tristi condizioni (6). E la rovina procedette certo nel secolo seguente, via via che il castello andava perdendo l’antica sua importanza strategica. Così che nella relazione di Jacopo Foscarini del 1579 esso viene descritto come “ destituito et poco ha-bitato, et si può dir minato... Harebbe bisogno ben di esser racconcio, perchè le porte sono rovinate, le mura in diversi luochi abbattute et le cisterne impite di sassi et di sporcitie „ (7). Ed il Monanni, nel 1631, dandone un piccolo di- (*) C. Bondelmontius : Descriptio cit., pag. 103. (2) R. Monanni: Relazione cit., pag. 155. (3) V. M. C. : Mise. Correr, 2703. (4) v. A. S. : Senato Misti, XXXI, 17. (5) V. A. S. : Archivio del duca : ducali e lettere ricevute. (6) Magnifico et potenti domino domino Dominico Botano honorabili duche Crete et eius consilio, Nicolaus Venerio, castellanus castri Belveder, cum omni debita reverentia plurimum se commendai Notificho a la Si- gnoria Vostra come a dì 1 zener intrò in possesio in questo castelo et ho rezevuto la munition sotoscrita:... Item campana de la tore... Item porte 5... Item scale 3. Item balconi 4... Item porte una del bucolea con se-radura et gave... Item porta 1 de la loza con la seradura senza gave. Item canzelo 1 de la loza roto e malmenado, con bancho 1 — Data die 3 zener 1495. (Ibidem) (7) V. A. S. : Relazioni, busta LXXVIII.