I MONUMENTI VENETI DELL ISOLA DI CRETA vergine loro regione, lo battezzarono invece col nome di Frangollàstelo, che tuttora esso serba, e che nulFaltro significa se non “ castello dei Franchi „ ossia dei u Veneziani „. E la greca denominazione fu poscia dai Veneti stessi abbracciata ; onde la rocca si appellò Castelfranco con vocabolo eguale di forma, ma ben diverso di significato da quello di parecchie località italiane così chiamate. Trascurata per qualche tempo, la rocca fu del tutto rinnovata dal provvedi tor generale Nicolò Donà (1593-97)(1), per cader di bel nuovo nel più squallido abbandono, quando i provveditori di Sfachìa vi levarono “ sino le trava-dure alle torri ed alle stanze „(2). Il Monanni trovò così il castello u di mura alte, con quattro torri e non molto antico, ma disabitato^il proweditor Lorenzo Contarmi propose farvi qualche restauro{4) ; e al momento del pericolo vi pose mano effettivamente, spendendovi un migliaio di lire, Andrea Corner, pur (') V. A. S.: Relazioni, busta LXXXIII. (Relaz. di (s) V. A. S.: Dispacci dei provi', da Candia : 20 Benetto Dolfin). Murati nella rocca sono ancora due ott. 1610. stemmi dei Querini ed uno di Benetto Dolfin, rettore (3) R. Monanni : Relazione cit. della Canea Mal settembre del 1594 [al /maggio del (4) V. A. S. : Dispacci dei provv. da Candia : 24 1597. feb. 1633. FIG. 145 — VEDUTA DELI-A ROCCA DI CASTELFRANCO — R. MONANNI, 1631. (XXXIII. gg.).