LE FORTIFICAZIONI BIZANTINE 65 L’acropoli di Gortyna. — Di Gortyna, la più famosa fra le città cretesi dopo Knossos, e centro religioso di tutta l’isola durante l’epoca bizantina, numerose appaiono ancora le rovine sparse nella pianura fra Ss. Dieci e MUrópolis (Castelnuovo); e più numerosi e più importanti ancora sono gli edifizì da pochi anni rimessi alla luce grazie a quelle fortunate ricerche del nostro prof. Halb-herr, che indissolubilmente hanno legato il suo nome alle maggiori scoperte fatte nel classico suolo. Verso settentrione, sopra una collina chiamata ora di S. Giovanni, e che fin dai più antichi tempi dovette costituire l’acropoli della città, sono gli avanzi di un fortilizio che appartenne invece di certo ad un’epoca relativamente assai recente. Quelle rovine furono studiate nell’estate del 1894 dal prof. Antonio Taramelli, membro della missione archeologica italiana, il quale ne ha da par suo trattato in un articolo dettato in inglese (U. Onde a me altro non restava se non di ripetere qui, traducendo in parte, in parte sunteggiando, quello studio, grato al prof. Taramelli della gentile condiscendenza onde egli ha permesso che io qui mi servissi dei risultati delle sue ricerche {2\ La collina di S. Giovanni è circondata presso alla cima da un recinto di mura, in parte demolito, ma la cui linea si può ancora seguire, come apparisce nella pianta generale dell’acropoli e nei due schizzi qui aggiunti. Il colle si eleva con un’ascesa continua e non ha sulla vetta se non un tratto molto limitato di terreno pianeggiante, quasi una grande “ schiena di asino „ ossia convessità : onde il muro di circonvallazione fu costruito sempre aderente ai ripidi fianchi dell’acropoli e restò quindi esposto al franarsi della roccia. La cinta si sviluppa per un circuito di circa 500 metri, una estensione cioè non indifferente, e non minore di quella di vari antichi castelli e fortezze. In generale il muro corrisponde al punto dove i lati del colle calano ad un tratto a basso da quel dorso convesso che ne forma la sommità ; e malagevole ne è quindi la scalata, secondo il principio militare adottato in tutti i tempi, di rendere l’accesso quanto più è possibile difficile all’assalitore. Cominciando il giro dall’estremità settentrionale dell’acropoli, il muro di circonvallazione per uno spazio di 33 metri sorge dal terreno ad un’altezza media di m. 5,50—6,10 al suo punto più elevato, e con uno spessore di più di due metri. In questo tratto il muro tuttora conserva in parte la sua facciata (*) A. Taramelli: Crelan expedition: XXI. Gor- (!) Ringrazio pure ¡1 Direttore dell'American Journal lyna (The forlifications of ihe acropolis). (Ameri- per la permissione di qui riprodurre parte dell’arti-can Journal of archeology, serie II, voi. VI, n. 2, 1902). colo.