LA CITTÀ DI SITÌA 177 dizione e stridente contrasto si mostrava di fronte alle nuove fortezze di cui Venezia lasciò in Creta splendidi saggi ; ed il borgo al di fuori del castello, da niuna cinta fortificato, esposto ad ogni pericolo, sembrava quasi un incentivo ed un invito al nemico per una fortunata incursione. Se non che quando Gerolamo Trevisan, il nuovo provveditore, tornò a segnalare il bisogno di ben diversamente fortificare il luogo(l), nuli’altro effetto ottennero le sue parole che di far allargare qualche piazza, pur spendendovi meno di quello che avrebbe costato l’accomodamento delle vecchie(2). Dopo di che è più che naturale che le cose andassero a rotoli. Un bastione reale del castello, già nel 1643, era pericolante^; e con tutta la buona volontà di ripararlo, il provveditore Andrea Corner lo vedeva precipitare in parte, ed in parte minacciare nuova rovina, del pari che “ Vorecchione unito al palazzo che risponde sopra il corpo di guardia „(4). Le intemperie della prima, vera recavano intanto nuovi danni, che egli, di fronte ai pericoli della guerra, colla massima sollecitudine ordinava di riparare, fortificando al tempo stesso la spiaggia con opere di trincee (R). Ma quando il Turco, insignoritosi ormai di buona parte dell’ isola, fatalmente procedeva colle conquiste verso oriente, veniva finalmente deliberata quella soluzione già da quasi un secolo proposta e non mai voluta approvare ; e nel 1651 il generale Mocenigo “ considerando che i Turchi anche con pochi legni ìlaverebbero sorpresa Sittìa, lontana da soccorsi e con pochissima difesa, risolse con la consulta di demolirla, trasportando il cannone, le munizioni e tutti gli altri apprestamenti in Candia ,,(6). Il che eseguitosi, il Senato assicurava, che “ le prescrittioni et regole in quella occasione disposte, sono riuscite altrettanto accette quanto furono prudenti „(7). * * * Al giorno d’oggi Sitìa è una ridente cittadella, che conta pochi decenni soltanto di vita, ma che mostra bene avviarsi sulla via del progresso. Gli abi- (') V. A. S.: Relazioni, busta LXXX. (*) V. B. M.: Ital., VII, 889; e fig. 86 — V. A. S.: Relazioni, busta LXXX. (Relazione di Francesco Molin). (•*) V. A. S.: Dispacci dei prcvv. da Candia : 3 sett. 1643. (4) Ibidem: 10 feb. 1645. (5) Ibidem: 31 mag. 1645. (°) A. Valier : Hisloria della guerra di Candia. Venetia, 1679, pag. 261. (7) V. A. S.: Senato Rettori, XXV, 7. 2.1