12 S. M. il Re ed un bel bozzetto dello Scultore Vighi che rappresenta il « TRASPORTO DEL FERITO s>. Degni di -particolare rilievo gli episodi autentici raccolti d i alcuni Reggimenti durante la guerra; in essi si riscontra la gentilezza dell’anima latina e Io spirito eroico del nostro Popolo. Si notano fra gli altri; Il soldato SISINI del 138° Fanteria: « Il soldato Sisini della lO.a Compagnia vuol bene al suo Temente, e glielo dimostrò con un -pugno. Sisini è di Potenza, svelto, vivo, ex Garibaldino delle Argonne: ciangotta il iraneess e storpia l’italiano. « Pochi soldati della compagnia, tra i quali il Sisini, lavoravano di notte ad un braccio di trincea d’approccio, verso i bonetti austriaci antistanti alla trincea: ferro di cavallo. « Il Tenente Mangione, che veniva dalla linea d’osservazione, ad un certo punto si trovò per terra, addossato al parapetti in virtù di un pugno e delio sforzo di due braccia vigorose. Dopo un attimo, la cupa violenta esplosione di una bomba. Non potendo esprimersi meglio, Sisini per salvar l’Uffìciale aveva messa la lingua nelle mani ». La madre del sergente BEACCO del 123° Fanteria: « Il Comandante di Battaglione nell’intento dii far cosa grata alle famiglie lontane, ha comunicato ad esse le ricompense conseguite dai loro cari dopo una dura azione di guerra. La madre del Sergente Beacco, una povera donna del popolo — avendo saputo -che il figlio, oltre alla medaglia d’argento prima conseguita, ha ora meritato un altro encomio, invia al Reggimento questa nobilissima lettera, che fu poi pubblicata all’ordine del giorno : « Ho ricevuto l’encomio fatto a mio figlio iScacco Giuseppe e ne sono rimasta commossa. « Ringrazio vivamente il Stimatissimo Sig. Comandante delle sue premure nel premiare gli atti di valore di mio figlio e Lei dello squisito pensiero che ha avuto dandomene comunicazione. « Il coraggio e l’abnegazione di mio figlio, m: fanno vivere in continua ansia, ma mi riempiono l’animo di orgoglio. Pregai sempre Iddio che me lo conservasse, ma ora, visto qual soldati