8 « L’al di là è l’ignoto; l’ignoto, il mistero, non mi hanno mai spaventato, come i pericoli mi hanno attirato. Domani c’è la prova: o si muore o si vive, ma vivere come l’intendo ic (perchè distinguo il vivere dal... vegetare) da domani sarò qualcuno: « O vivo o morto. Viva l’Italia, viva il Re! ». Questi documenti costituiscono il più elevato insegnamento morale per le presenti e venture generazioni di ufficiali che da essi traggono le più eroiche virtù. La visita, al Museo delle Signore Teresina CHIESA e Amelij FILZI madri dei due Eroi e Martiri, Damiano CHIESA e Fabio FJLZI, ha riempito di viva commozione tutti i presenti; e le due sante donne hanno potuto constatare con vivissimo e legittimo orgoglio come sia tenuta viva nella Scuola d’AppIica-zione di Fanteria la religione pei Caduti ed il culto delle sacre memorie. — Nel centro della prima sala, sorretto da un piedestallo, serrato tra fasci littori, spicca il busto del « Fante Morente » opera egregia dello scultore Gualdi, modenese. Nel supremo sacrificio, l’Eroe mormora il santo nome di «- Mamma ». Due armadi alle pareti contengono i cimeli ed i ricordi più cari del Tenente VITALI, medaglia d’oro, d'el Capitano COPER-CINI, del Tenente LUGARINI ecc. tutti ¡parmigiani. Si nota il magnifico medagliere del Generale LOMBAR-DINI, Aiutante dj Campo di S. M. Vittorio Emanuele 11°, e custodita in apposito mobile, la raccolta, dono dello scrivente, delle notizie e dei documenti relativi ai Caduti Parmensi nella grande guerra. Nelle custodie della seconda saletta sono contenuti ricordi e memorie dei decorati di medaglie d’oro, come RORAI, ANCIL-LOTTO, BERTACCHI, FREGUGLIA MAIFRENI, BAZZI. Un altare da campo che ha servito durante la guerra, nella sua austera e commovente semplicità di simbolo, completa il sacro luogo e serve per la celebrazione della messa in onore degli Eroi. Ma il valoroso Generale Corselli non pago di questo, ritenne necessario riunire nella stessa Scuola —■ Ateneo della