Fig. 35 -Galere a trireme e cocche della metà circa del Sec. XV. tra le miniature del Codice VirgiliaDo 
N. 492 della Riccardiana di Firenze. 
-e via dicendo; mentre l'ambasciatore di Spagna al Soldano di Babilonia, Pietro Martire d'Anghiera, ancor più chiaramente nel primo libro della sua Legationis Babylonicae, scriveva nel 1501, ricordando le navi viste al suo passaggio da Venezia, .. quos habent in quolibet transtro ternos remos, prop­terea triremis merito appellabuntur ". Il bel modello Fincati di trireme vene­ziana cinquecentesca qui riportato, mi sembra del resto giovi più di qualsiasi descrizione a chiarire quel tipo primitivo di remeggio che, perdutosi nell'uso come nella memoria, parve per molto tenipo incomprensibile, tanto che si do­vette ricorrere all'esperienza sopra un barcone armato in tal modo per rico­noscerne il perfetto impiego (figure 29 e 32). 
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A voler poi approfondire simile tema, basta scorrere quanto il Provve­ditore generale" da mar", Cristoforo da Capa!, dopo aver comandato galere e squadre di galere veneziane, riassumeva nel 1539 in una specie di trattato. senza dubbio ad uso degli ufficiali della marineria della Serenissima, e del quale varie copie esistono anche alla Marciana di Venezia. Trattato che, con opportune note e illustrazioni, vien ora pubblicato da uno dei più ap­passionati al nostro argomento: dal Comandante C()nte N ani Mocenigo, che