96 FICHE ISONZO ponte ferroviario non più le sponde, che sono meno disagevoli, ma i fabbricati che le guerniscono e due grossi canali lungo lo sponde per tratti non corrispondenti, costituiscono impacci di qualche rilievo alla sua accessibilità. Dopo il ponte ferroviario scorre l’Isonzo in una bassura occasionata da antichi terrazzi alluvionali a ripe bene spesso facilmente accessibili : queste, fra di loro considerevolmente lontane, lasciando vagare le acque su largo greto fanno sì che il fiume sia guadabile nelle magre. L’alveo però restringesi di bel nuovo fra il roccioso piede del carso da un lato, le collinette di Farra e la pianura di Gradisca dall’altro, e il fiume — aumentato dal fiume Vippaco, dimagrato dalla roggia che estratta a Màniza vi ritorna a Gradisca — non è guadabile che là ove si estrae dalla sinistra sponda il canale di Sdràusina, di considerevole portata e di breve percorso. A San Pietro manifestandosi la sopraelevazione dell’alveo, comincia a rendersi sensibile anche il disperdimento delle acque, di cui altja parte essendo sottratta dalla roggia di Fogliano, l’Isonzo presenta qualche punto ancora guadabile. Le sorgive che si manifestano sulla destra sponda dal confluente del Torre in giù sono raccolte e condotte al mare da secondari canali ; fatto che appoggia l'opinione (P. Kandler) che l’Isonzo prima del 1490, o per lo meno un suo ramo, deviando presso Fiumicella corrispondeva all’attuale Isoncello od Isonzatto scorrendo fra le paludi, ora bonificate, dell’isola Morosini e le valli lagunari. Altre modificazioni accadute in tempi relativamente non remoti sembra a molti autori di poter asseverare. Il Natisone all’epoca romana avrebbe seguito l’odierno fiume Natissa e il canale Anfora. La pianura sulla sinistra dell’Isonzo (territorio di Monfalcone), più elevata di quella sulla destra, sarebbe l’effetto di antiche colmate; infatti essa è priva di sorgenti,