i8o Libro Secondo: ----------Francesco Riccardi, Piov. della Maddalena^ 1728. Giammaria Morati, Piov. di S. Cassiano. 1745, Vettor Francescbini, Capell. di S.Lorenzo. 1758. Gio: Centoni, Piov. di S.Vidal. 1780. Francesco Centoni, Piov. di S.Maria ZobenJ 1787. Ferdinando Tarma, Piov. di S.Pantalon. 27. yAnello. de’ Titolati . 1444) Se vogliasi considerare , che 1’ uso degl; anelli è sopramodo vecchio nel mondo , e che il costume prevalse in tutte le nazioni della terra , non faremo le maraviglie, se la dattiliomania, ossia la pazza voglia di portar l’anello penetrasse per tempissimo eziandio nel Clero Veneziano . In Egitto 1’ usavano 1 Faraoni prima di Giuseppe , Gen. XL1, 42, e quest’è la più antica memoria, che noi abbiamo di tale ornamento. Il popolo E-breo tra 1’altre cose molto grande quantità d’anelli bottinò hella sconfitta data ai Madianiti , T^urner. XXXI, 50. Usavasi in Persia ai tempi di Ester, III, 10, e tra gli Ebrei a quelli d’Isaia » HI, 21. In Omero però, come osserva ancora Plinio, non trovansi nominati anelli , sebbene della dattilioglifia , o scoltura degli anelli appo i Greci parlino e Platone e Polluce . Quanto ne fosseso innamorati i Romani, ce lo mostra Magone Capitano dei Cartaginesi , il quale per indicar al suo Senato con grande evidenza quanta fosse stata la strage de’ Romani a Canne , versò in terra i loro anelli df oro, eh? misurati, la loro metà sola superava tre moggi, come scrive Livio . Egli è per ciò una maraviglia quello che scrive Plinio XXXIII, 1 : Wul-htque omnino amtilos major par$ gentium hominum- qze,