Capo XI. ir 3 quel drappello d’uomini senza timor di Dìo , che il solo interesse spigneva ad agognare ai Titoli . Cioè procuravano di essere promossi agli Ordini Sacri da altro Prelato fuorché dal Patriarca, e in tal guisa accrescevasi il numero deeli ignoranti e indisciplinati'. Lo stesso Pontefice Paolo IV non solamente ordinò al suo Legato con un Breve u!t. Febbraro, 1556 , che egli concordemente insieme col Patriarca procurasse il bene della Veneta Chiesa , nè più si vedesse quella grande diformità, che quicquid fere Tatriarcba )ure suo inftituisset, tii auttoritate deflituebant : adeout putaretur ea potisi ¿mum de causa Tatriarcbam, Girolamo Querini, vi rum alioquin optimum, permulta religione ac pie-tate pr&dttum , qnodam quasi exilio voluntario a sua Ecclesia & sponsa tamdiu sejunBum vixisse : ma eziandio sulle rappresentazioni del Patriarca , con altro Breve in data 12 Maggio, 1557, vietò ji qualsivoglia Prelato di ordinare alcuno in Venezia senza licenza deH’Ordinario . Questi due Brevi si leggono nel Corn. XIII, 331, 332. 1358) Il Patriarca dunque caricato la coscienza non solamente dalla Legge di Dìo e della natura, ma dalle lettere ancora dei Pontefici , riprovò tosto alcuni Titolati ; come nel medesimo giorno un Suddiacono in S. Giacomo dall’ Orio, e un Diacono in S. Paolo. Ricorsero essi al C. X. chiedendo facoltà di appellazione : ma quel prudentissimo e pio Consiglio sulla considerazione delle parole della Clementina e del Breve Paoiino , come notasi nel Cosmi, licenziò i supplicanti. 1359 ) Fu riprovato altresì in S. Apostoli P. Vettore eletto Suddiacono. Appellò a Roma , e ot-Tom. V. H tea-