C A f O IX. iti 14S9) Se si pesassero le còse sulle sincerissimi ! bilancie del Santuario , non vi sarebbe stato me- * «ieri nò di altre Costituzioni e Bolle, nè di mio-vi decreti : ma dobbiamo confessarlo , in questa parte ancol-a verificossi l’assioma dei Filosofi, Cor-fruptio optimi pessima i e quanto migliore era la sanzione Giustiniana , tanto peggiore fu la prevaricazione contro le condizioni ivi principalmente assegnate . Ì1490) Come siasi guastata la prima cdndizione > cioè che le elezioni facciami per grado , udiamolo dal Cosmi medesimo , il quale al Capo III della rua Storia così deplora la pratica di quei tempi t La condizione di eleggere gradatim , dice egli, col 1 progresso del tempo per difetto degli Elettori portò [ gran pregiudizio al merito : perchè quantunque U ' Costituzione del B. Lorenzo dia la precedenza al merito , non al Titolo... nulla di meno l'uso ha intro-trodottò , che senza esame di meriti 0 servitù si passi da Un Titolo all’ altro, ( i voti degli Elettori r.on servono ora , che per semplice complimento. E con più gravi querele nel Capitolo ultimo? il primo abuso è 'uel punto di far U elezione gradatim . Le Costituzioni così ‘patriarcali , come Tontifizie, anzi i Decreti pubblici in conformità della ragion naturale, divina e canonica , hanno posta la condizione tanto essenziale dell’ idoneità per vita, sdenta e costumi . Ora è totalmente introdotta la con-ruetudme di elegge* per grado : sicché chi è una volta eletto Suddiacono, è sicuro di avanzare successivamente per li gradi consueti * e la ballottazione si a puramente per cerimonia , non per coscienza ■ Quindi proviene , che quando uno è arrivato al titolo O 3. Sud-