Capò XL ¿fi vada la bisogna mi sia permesso fare qui due osservazioni. La prima si è in encomio dei Titolati de’tempi miei. Io sono testimonio fedele, che molti Titolati, benché credasi quel decreto stare in lo-~ro favore, con zelo veramente laudabile assistono nella Cura i loro Piovani . So di certa scienza , .che vegliano le notti occorrendo appresso i moribondi , che chiamati o esortati dai Parrochi, sorgono di notte per estremarli, o raccomandargli T anima , e i Piovani morigerati nelle loro inchieste domandando, e non comandando , ottengono buonissima assistenza da loro confratelli Titolati ; e se J’indole de’ nostri maggiori fosse stata quale la scorgiamo nel Clero a giorni nostri, non si sarebbero veduti dissidj in questa parte . L’ altra considerazione poi si è, che portando in trionfo alcuni Titolati il Decreto ióy8, occorrendo poi battezzare non vogliono, che si scriva nel libro de li-centia Tarocbi , locchè in alcuni pochi sembra ingiustizia . f • • 9. Se i titolati fossero obbligati applicar la Messa Comune 0 Conventuale pei benefattori. 1244) Questa questione non procede circa i Piovani . Fuvvi un tempo, in cui i Piovani stessi con-aro ogni gius' di Dio e della Chiesa non dicevano la Messa pel popolo nei giorni festivi, nè le disposizioni Canoniche aveano potuto scuoterli da quel letargo ; fu questa opera dell’ insigne zelantissimo Patriarca Bragadino di beata memoria, il quale a’ tempi nostri tolse di mezzo cotal abuso , sicché oggidì i nostri Piovani con costante ubbidienza si ve-