4? Libro SeconBo. non prova , che dovevasi cantarla prò populo e pel benefattori ? 1253) Vedremo a suo luogo, che nel See. XVII il Capitolo di S. Cassiano per ristauro delle sue case riceve ducati 300 , con obbligo di celebrar due Messe alla Settimana in giorni e altari determinati. Il Prelato acconsente a quell’ obbligo, dum-modo in illis diebus aliam obligationem non babeant. Non vuole dunque il Prelato , che quelle Messe siano dette da venni Titolato, che in detti giorni fosse tenuto a celebrare per altra obbligazione: in fatti 1’ eddomadario doveva in detti giorni ancora celebrare prò populo , se succedeva qualche festa dì precetto . Vedremmo altresì che negli antichi tempi, quando non ancora era fissato stipendio o limosina particolare , dovevano tuttavia i Capitoli ogni giorno cantar la Messa . Dunque dovevano cantarla per ragion de’ loro benefizj precisamente. Quindi nella decadenza quasi totale delle ovvenzio-ni, si vede tante volte .permesso ai Titolati miserabili poter procacciarsi qualche Mansionaria , e pe^r quella celebrare. Le quali licenze date a’Ti^ tolati poveri, introdussero poi 1’ uso universale , che ancora i Titolati pinguissimi dicessero' la Me?-sa per Mansionaria , sicché finalmente cancellatasi la memoria dei giusti doveri , si è introdotta la consuetudine presente. Dio però abbia giudicato in misericordia quegli antichi Titolati, che furono causa di questa consuetudine > indotti dal solo desiderio di più ubertosi proventi, per la qual consuetudine restano poi defraudati i Parrocchiani e fondatori dei benefizj del Sacrifizio, sebbene tur avia ne godano oggidì le rendite assai dovizi se. * ‘ 1254)