24 Lupo Sbcondo. cui spetta la Cura.. E s’ intenda decretato comi sopra, quando il 7> iovano non voglia per se stesso far le predette funzioni . Così nel Lib. ^461 or. Causar. Cur. Cast. pag. 26. Vedesi qui una pia emulazione , non uno scarico ingiusto della doverosa sollecitudine nei Titolati.
   1223)	Fu citato l’anno i6$o, 2 Novembre, P.Mel-chior Cecchini prete titolato di S. Toma, il quale da 16 giorni si era absentato, forse per timor della peste , cura m,n modica divini cultus diminutio-ne, & animarum di eia parochi<e detrimento , acciò venga a isiedere , nec ron qutecumque sacramenta necessaria tam in cadem Ecclesia, quam infirtnis Ta-rocbite ejusden ad ninittrare debeat . Non essendo comparso, restò privato del Benefizio . MS. S. T. In tempo di pesti; i Prelati sogliono dar licenza de’ Sacramenti a tutti gli idonei , e 1’ ubbidienza dovuta al Prelato, e la carità del prossimo obbliga tutti in coscienza ad assistere eziandio con pericolo della p'-opria vita . Ma che un Titolato il quale si absenta, se per proprio offizio non abbia 1’ amministrazione dei Sacramenti , perder debba il Benefizio, questo sarebbe certamente troppo. Bisogna dunque dirè , che altro sia il dovere d’un titolato in questa parte, e "altro quello d’un semplice alunno idoneo.
   1224)	Ecco qual nuvola di testimonj in tutti i secoli, in tutte le Chiese , e in tutte l’occasioni si possa allegare onde mostrar ad evidenza, che T amministrazione dei Sacramenti, e la sollecitudinè della Cura entravano un tempo nei doveri dei Titolati, benché con dipendenza e subordinazione dal Piovano come Capo.
                                                  S, Co-