4 6 Libro Sb condo. Se solenni, queste pur cantar si dovevano. Quindi dà questo stesso luogo risulta, che il cantar la Messa faceva parte di quell’ offizio divino al quale in coro erano tenuti i Titolati ratione beneficii , e che dovevano più Messe eziandio celebrarsi talvolta solenni prò populo > se 1’ Ordine Ecclesiastico il richiedeva : e come non potevano nè Omettere , nè ^ir per altri 1’ Offizio perchè stipendiati da’ fondatori dei Benefizj , così dovevano per essi e non per altri cantare le Messe. Anzi se 1’ Ordine medesimo il richiedeva dovevano dire pel popolo quel- li , che si appellavano Officia Cómmmia , ciò sono l’Offizio della B. V. M. i Salmi Penitenziali , le Litanie, ì Salmi Graduali, e l’Offizio dei Defonti y come dichiara il Trévlsan pag. 6. Anche tutto questo andò in visibilio, e i nostri Titolati ebbero coscienza di esigere con atroce severità le Decime , che anche oggidì tanto vanno loro a grado, e per defonti benefattori si crede soddisfar a dovi-* zia cantando la festa una Messa e un Vespero, e Dio sa con qual sollecitudine. 1251) Passiàmo ora ai Documenti, da’quali si prova e inferisce la stessa verità . Consta dal n. 1208 , che circa il 1247, oppur 1293 , 1 Titolati o richiesti, o delegati dal Piovano dovevano celebrar la Messa prò Sponsis . Si sarebbe mai dato questo precetto ai Titolati, se non avessero dovuto dir la Messa per ragione de’loro benefizi anche senza particolare offerta ? Sembra si veramente , che alcuni volessero scaricare quel peso sulle sole spalle del Piovano, e che perciò siasi fatto il decreto Sinodale : ma ad ogni modo resta comprovato, che i Capitoli nostri o a-beneplacito del- ix