85 Libro Secondo. zione 1594. IL DoP° una «Prov«ione se i Capitoli non eleggano intra, tempus assegnato dal Patriarca , coerentemente ai Brevi di PaoloIV e Pio IV, che leggonsi nel Cosmi . III. Quando ostina* tamente i Capitoli lasciano vacante un Titolo. Ma i decreti del Principe , che assegnano il tempo dentro il quale deono farsi 1’ elezioni , non lasciano più luogo a quella Devoluzione . IV. Il caso di parità de’ voti, ovvero patta . Ma per questo pure sonovi decreti del Principe , che in un caso ordina I’ estrazu ne di un votante, e nell’ altro rimette la gratificazione al Patriarca, che è quanto oggidì egli conserva ancora praticamente della sua autorità e ingerenza nella collazione dei Titoli. Sebbene però constanti i decreti del Principe sia impedito ogni caso di devoluto gius, non per questo può dirsi che i Prelati nostri i’ abbiano perduto , come ancora senza i decreti , se non mai fossero nati di« sordini nell’ elezioni, essi non mai avrebbero esercitato il gius devoluto, nè tuttavia 1’ avrebbero perduto per dcsuetudinem , per la quale si perdono i privilegi stessi. In fatti nel 1668 fu ristampatala collezione degli antichi Sinodi nostri, nè il Principe stesso fece cancellare dall’ indice i paragrafi , che asseriscono ai Patriarchi il gius devoluto secondo le Bolle e le Costituzioni. 1301) Sebbene siano a tutti contele contenziose maniere colle quali i Capitoli cercarono di escludere i Prelati dall’elezioni. pure conviene confessare, che non mancano esempj di graziosa equità nei Capitoli. Nel 1^7, 22 Decembre, in S.Berretto , uno due volte caduto fu poi investito dal Patriarca jure devoluto. Dovette egli rinunziare per or-