104 Libro Secondo. do la Carta in data i j detto j si ydonei reperti fue-rint, dtbient ad saccrdttium prontoveri . Abbiamo dalla Raccolta dello Scòmparin , chè fino dal 1^77 già 11 sa va si negli esami il Catechismo Romane , e pivi sotto vedremo usato il Breviario nel 1558. 1348) Se il Clero tumultuò tante fiate contro i Prelati antichi a causa dell’ingerenza loro nell’elezioni ai Titoli , fino a ottenere che perdessero il gius devolutivo, perchè temevano , che essi dilatassero troppo le fimbrie, e a poco a poco s’arrogassero del tutto il gius di eleggere ; non furono minori i maneggi , perchè gli ■esami o non si facessero , ovvero si riducessero soltanto a una inutile cerimonia. Non era però lo stesso il consiglio i che spigneva il nostro Clero a queste due cose . Il perno, sopra cui giravasila gran macchina delle sollecitudini perchè restassero in mano loro le elezióni , quale realmente fosse nei nostri antichi Titolati , scoprirassi per noi altrove : ora basterà mostrare coi fatti, come per l’eccessiva ignoranza, la quale per rutto regnava negli andati secoli, paventassero i nostri Maggiori l’ esame cane pejus & angue . Vedasi qui sopra il n. 1317. 1349) Veramente potevasi in questa parte intaccare i diritti dei Capitoli: anzi dicevasi volgarmente in quei tempi, che i Prelati erano negli esami circa la scienza rigorosissimi , per tirare a se l’elezioni. In fatti tanta era quasi in tutti l’ignoranza , che se i Prelati avessero a ciò mirato, potevano riprovare quasi tutti gli eletti, e così per devoluzione sarebbero essi diventati quasi gli elettori generali. Che se gli uomini, ancora Prelati ; conoscessero sempre equi limiti rei loro voti, non