Libro Secondo, fiziati Missas, ut ex constitutionibus, vel consuetudine obligati sunt, tempore debito celebrent : & quando divina officia cantantur , qui tenentur ratione suorum titulorum , vel ex forma Testamentorum y adesse in cboro , & cum devotione officium cum a-liis dicere . Vedesi qui in prima , che il Prelato cerca rimediare all* incomodo recato al popolo da quei Titolati , che per fretta o altre occupazioni volevano celebrare il divino offizio in tempo indebito , e spesso senza divozione, locchè viene sempre in appendice d’una frettolosa sollecitudine . Oltre poi a ciò io domando, se uomini i quali sono tenuti o per costituzioni o per consuetudini a celebrar la Messa , e celebrarla a tempo comodo di quelli , da quali riscuotevano le Decime e altre ovvenzioni, bastava in verità che dicessero la Messa per qualunque , e non per peso del loro benefizio ? 1258) Proponiamo un problema . Sei Titolati non dovevano cantar la Messa Comune e Conventuale pei loro Convicinanti fondatori de’ benefizi » o che gli pagavano Decime e obblazioni , ma potevano offrir il Sacrifizio per qualsivoglia altro , può dirsi mai, che avrebbero essi con ciò adempiuto all’obbligo, a cui erano tenuti ratione suorum titulorum ì II Sacrifizio non era offerto pel popolo e pei benefattori : a-prò di chi dunque i Titolati dirigevano le preci e 1’ uffizio della Litui-già che cantavano ? Se pel popolo j sarebbe stato più onesto, e un operar più onorato cantare per esso una Messa secca , perchè così niuno sarebbe »tato indotto in errore : se per quello in prò di. fui era offerto il Sacrifizio , defraudavano in tal guisa P