Capo XI. 219 noi sappiamo, che nel 163-1 furono eletti Suddiaconi P. Giambattista Marinoni in S. Fosca, e P. Bartolomeo Scaramuzza in S. Maurizio , i quali non erano del grembo , e però fu acerbamente contradetta la loro e.ezione dai respettivi Alunni di quelle Chiese. Nel 10 Settembre, il C. X. così ordinò : Che essendo stati eletti nel tempo di peflil nza per /’ assiduo servizio che in quell: rivoluzioni p fi ivano , e prcftano tuttavia a quelle Chiese ; in riguardo p r ciò della detta servitù prefiata , e s nxz ben hè minimo pregiudizio della Bolla Clementina , per graziti speziale, e per quefix volta solamente, hanno SS- EE. ad messo le sopradette elezioni , e che possano ess r invefliti giufla li ordini , ordinando così doversi annotare • Mon. Cler. Ven. t. z, pag. 130, nei MSS. S. T. Questa sola termi-nazione ci fa conoscere la mente del Principe , e chi debba preferirsi, se uno il quale servendo ordinariamente lucra > ovvero chi per servire espone gratuitamente e 1’ anima e la fatica. Certo che se la contraria sentenza preponderasse , sarebbero le Chiese corredate di chi assiste al Coro , ma non all’anime. Io non so poi quale debba riputarsi in-tenzion principale dei fondatori de’ Benefizj. V. nt 517 * 518 ' 1500) Ma è poi egli fàcile stabilire un principio certo e inconcusso circa l abilità nel minifiero ? Qui pure mancano decreti qualificativi, e se 1’ e-quità non diriga 1’ animo dei Votanti , in questa parte massimamente gli Alunni potrebbero essere e-sposti alle perniziöse cavillazioni del genio. Questa maggioranza d’ abilità debbe ella desumersi e prendersi dal corpo , dall’ animo, o da amendue in-