Capo Xí. 9 tenuto in Grado nel 1296, e tante fiate da noi citato , ove dispensando dal Mattutino la notte il Piovano , dice di farlo 7Jropter curarti animar mn rat ione prtelatura:. 1198) Ma fosse questa o altra la causa , che conciliasse la Cura ai Rettori delle Chiese, egli è fuori di controversia , che prima ancora del Secolo XII ki essi trovavasi generalmente . Ora, se noi interrogassimo così qualche valente Canonista : Signor tale, nel nostro Paese anticamente eranvinelle Chiese pochissimi ministri: gli incardinati, matricolati 0 intitolati che vogliansi dire, godevano delle Decime ed altre o'bblazioni in guisa che omnia Uta crant, e queste ovvenzioni da prima le ricevevano dalla mano del Vescovo pro ratione merito-rum , e poi le ricevettero essi personalmente d?i Fedeli per un comun privilegiò del Vescovo. Uno di questi, detto Rettore, Vicario e Piovano, come capo per la prelatura aveva come propria la Cura dell’ anime . Possiamo dire dunque prudentemente , che i Fedeli cercando pluralità di ministri acciocché nelle loro Chiese notte e giorno si recitassero i divini offizj sul piede deli’istituzione del famoso Crodegango , e per ciò contribuendo ad essi decime , offerte e larghe obblazioni , si siano poi veramente contentati, che tutti Sacerdoti quasi pari nella participazione dell’ ovvenzioni al Parroco , avessero solamente il debito di dire o cantare in Chiesa l’offizio , e la Messa uno ogni settimana, ed entrare nel maneggio e dritti Ecclesiastici, senza alcun impegno di assistere essi pure all’ anime, in guisa che , se essi noi volevano fare spontaneamente, quel povero Piovano nei casi urgenti e di bi-