Capo XI. a8y patentissimi ali' ordine Ecclesiastico, e le discordie che quindi nascevano indispensabilmente dall’ aversi in una medesima Città due diversi Tribunali delle stesse materie , e massimamente 1' Ecclesiastico non più amministrato da uomini pieni di zelo apostolico , nè alla foggia ecclesiastica , vollero levar dalle mani degli Ecclesiastici così tralignati quell’ autorità , la quale era degenerata quasi per tutto in vero scandalo e abuso. 1613) Nacquero per tutto tra le due potenze infiniti dissapori ,. dalli quali non furono immuni i Maggiori nostri . Non puotero le due Potenze riuscire nelle loro pretensioni tutto ad un tratto per la condizione dei tempi, e quindi fra noi medesimi vediamo certe gradazioni di cose, simili alle vicende di quei malati, I quali talvolta acquistano alcune forze, che poi poco stante perdono di nuovo . 1614) Una succinta idea di quanto succedeva in Venezia nell’amministrazione del Foro in mano degli Ecclesiastici c’ informerà di quel che prati-cavasi, e quanto essi si fossero dilungati dalla primitiva semplicità . Esercitavano i Prelati nostri la giurisdizione forense sopra gli Ecclesiastici liberamente purché non fossero colpevoli di delitti con-trarj alle leggi saliche del Governo, riè in materie connesse colle cose laiche e puramente civili. E iu questa parte il Principe non soIq non si opponeva a questo esercizio giurisdizionale , ma eziandio nel J494, 31 Agosto, uscì mandamento , che Aivocn-tores Communis non se impediant de Clericis, neque de eorum privilegiis. Zamberto 11.2 2 21. Anzi volle , che gli Ospitali stessi godessero dei privilegi delle Chiese : laonde nel 1498 essendo stato ritenuto in