Capo XI. 55 come qua e là si è veduto , che i Convicinanti desiderosi di avere chi per èssi notte e giorno porgesse suppliche all’ Altissimo, secondo la pia consuetudine introdotta in tanti luoghi in conformità delle prescrizioni del celebre Crodegango , eleggessero i primi Collegj , dando loro fondi , decime e obblazioni più o meno secondo la ragione delle Parrocchie ; ne segue , che le prime elezioni dei Titolati, come a giuspatronanti ai Parrocchiani effettivamente appartenessero. n6i) Quanto tempo siasi mantenuta in essi co-tal pratica, a noi non è pervenuto : ma probabilmente per qualche cinquantena d’ anni sarassi ella conservata costante, finche cioè la memoria delle istituzioni non si sarà cancellata dalle mentì dei Fondatori, o di quelli , che a essi succedettero . Occorrendo poi il bisogno di surrogare vivi a’defonti , non è Improbabile, che coll’ andar del tempo i Convicinanti abbiano ciò deferito , e lasciata la cura di questo al Clero medesimo delle loro Parrocchie, come quello che meglio poteva sapere chi fosse più idoneo al culto divino, che solo ancora faceva l’oggetto principale dei Cherici e dei Laici. Agglugnevasi, che alcuni divoti servivano alle Chiese per loro volontà religiosa , onde era troppo giusto , che dal novero di questi trar si dovesse quello il quale efa da surrogarsi ; e la «contezza di ciò meglio essendo nota al Clero , questo stesso avrà indotti i Parrocchiani a permettere al Clero loro simili elezioni o surrogazioni. 1262 ) Non è però da credere che essi Convicinanti ovvero obbliassero in tutto i loro diritti , o in tutto li trasandasse'ro, senza che tratto tràt- D 4 to