Capo* XI.1 27 ci palmeti te dai più gravi ; cosi mettevano sulle spalle del solo Piovano tutta affatto la sollecitudine della Cura, che non si sarebbe potuta abbandonare anche da esso senza scandalo e senza gravissimo romore nel popolo , e senza eccitar le vigilanti attenzioni dei Prelati e del Principe. Ma mentre da un canto venivano scaricati questi pesi sulle semplici spalle dei Piovani, non lasciavano essi dall’ altro canto di sviluppare molto bene la loro dignità e autorità in questa parte : mentre non so- lo restava a essi la porzion principale della Cura , Ima vi andava restando così propria e autorevole , che i Titolati medesimi attualmente dovessero ottener facoltà non solo dal Prelato, ma dai Piova-ini eziandio, come prossimi e giornalieri testimonj (della loro idoneità . Di questo sviluppo dirassi ancora una parola trattando del Matrimonio . 1229) Degenerava ormai in una troppo intiera imissione dei proprj doveri nei Titolati la conni-enza > colla quale i Piovani o per necessità o per genio comportavano di non venire assistiti da’ Beneficiati nella Cura. S’udivano eziandio le querele del popolo, il quale gridava, che alcuni morivano senza olio Santo, perchè il tal prete non voleva andare a darlo loro, nè voleva abitar nella sua usa come doveva. MS. S. T. L’ignoranza delle co-e , il comodo della consuetudine o coruttella introdotta , la socordia, gli impieghi impertinenti, la poca pietà, e simili altri difetti, i quali annidati nell animo degli uomini li fanno accecare nei proprj offizj, in molti Titolati avevano già insinuato certa pretensione d’immunità nella cura dell’ anime . 1230) Il Patriarca Lorenzo Priuli nel 1591, 17 Feb-