Capo XL 13$ , 50 Maggio, e leggesi nel Corner XIII, 316, prcv ivide ordinando, che l’accettazione del seguente benefizio co ipso s’intendesse vacanza del primo. wì 138«?) Passarono niente di manco 60 anni negli ondeggiamenti di continue opposizioni, mentre ì Prelati procedevano fino alla privazione dei be-nefizj nei non residenti, e questi anche coi soliti ricorsi a Roma tentavano di non essere tenuti alla personal servitù. Il Principe stesso dall’ altro canto sebbene non avesse per anco fatto decreto formale su ciò. faceva tuttavia ben capire quali fossero i suoi sentimenti con altre disposizioni e Ordini , che fece emanare . Conciossiachè fino dal 1486, 7 Aprile, il Senato decretò, Che tutti i Berne fidati in Cipro debbano andar? alle Chiese di loro rs-'kd.nza, sotto pena di perdere due terzi dell’ entrate * da app'icarsi uno ai residenti nelle loro chiese, e l’al-‘tro alla fabbrica di Famagofta . Cron. antic. Nel x 5 39 poi, a dì <5 Luglio, il M. C. decretò, Che quelli che si sono fatti di chiesi a , e andarono ad abitar a Roma 0 altrove, ed hanno offizj pubblici > siano tagliate le loro elezioni. MS. Sv. n. 764 > pag. ¡3-8’. 1387) La sacra Congregazione volle finalmente terminata la materia della residenza dei Titolati cosi piena di brighe, e ne commise la decretazione a M.r Passaro Legato Apostolico, il quale così sentenziò, 28 Settembre, 1592. : Chrifii nomane invocato, prò tribunali sed ntes, & so um Deitni prn M-finitjvam sentrntiam, quarti de jurlsperitorum coniglio ferimus in bis s criptis , in causa & causis vici Ordinano. appelUtionis prò parte infrxscripti R. Cleri I 3 in-