Capo XI. i8j’ «lare quel costume. E di questo a mio credere deb-be intendersi Plinio sopraccitato quando dice: Tes-simum vita sce 'us f.cit, qui annulum primus induit Hgitis. 1449) Sebbene grandissimo fosse l’uso degli anelli appresso i Romani, leggesi nulla di meno, che solevano portarlo di ferro, e che l’anello d’oro era soltanto proprio negli antichi tempi dei Senatori e dei Cavalieri , cioè di quelli, appresso i quali risiedeva l’autorità e i giudizj. E però havvi forse errore in Livio, che dice d’oro gli anelli de’ Romani uccisi a Canne . Quindi in certi casi i capi medesimi del popolo, per mostrarsi supplichevoli , e riconoscere autorità in altrui, deponevano gli anelli, come troviamo in Livio XLIII, 16. Extemplo principe civitatis in consp:Elu populi annuiis aurei s positis ve/l m mutarmi. 1450) Che poi in verità gli anelli siano stati inventati da principio come stranienti e mezzi per autenticar l’autorità , puossi molto comodamente inferire dal testimonio di Attejo Capitone appresso Microbio Satani. VII, 13, il quale diceva : Veterei non ornatiti , scd signandi causa annulum sccunt circumferebant. E veramente si trova ancora 1 Reg. XXI, 8, nella Vulgata, che Jezabel sigillò per autorità quella detestabile sua lettera col sigillo del Re Acabo. 1451) I Vescovi dunque d’occidente assuefatti ai costumi dei Romani, e per dignità delle persone loro, e per autenticare le proprie scritture, atti , mandamenti &c- e soprattutto per avvalorare secondo il Romano costume le loro sentenze , le quali come giudici facevano, e delle quali altro- M 4 ve