Capo XI. 137 suetudine immemorabile non residendi , e povertà grande de’ benefizi > e tale che li beneficiati non potessero haver altra occasione di vivere , & così è stato poi deciso e scritto più volte. Questa decisione non è nova , ma è stata fatta per la Chiesa di S. Nicolò in Carcere di Roma , ad istanza dell’ Ill:m0 Card.* Borromeo come spotrà veder dalla copia che segli manda. Si fa di-istinzione 2(isi sint rura'.es , aut nu'.lus umqttam remi sederi t , & fruttus benefici sint adeo tenues &c. E lisi consideri, che la ditione Et in questo loco non ■:x, nè può essere diversificativa o disjuntiva , ma fopulativa, che così la dichiara la precedente dizione Aut. Si consideri ancor, che quando non dolessero concorrere insieme queste due conditioni , jb che una sola bastasse, la decisione della Congre-■fazione non dichiareria il Cap. 12, Trater e a, Sess. 24, ma induria novum jus & contrari um Concilio . lie metto ancora in considerazione , che Ts^on fruì Bus b ncficii, sed titu.us obligat ad residentiam : & quando bastasse la povertà sola per escusar dalla residenza , molte Chiese ancor Cattedrali sariano destitute. Le sia per esempio li Canonici di Terni , di Amelia, di Bagnarea , che non hanno più 30 o 40 ducati d’entrata. Et come queste due qualità unite dimostrano grande equità , così se una bf stasse, si apportarla alle Chiese gravissimo pregiudizio; & il Servizio di Dio & suo Culto saria molto diminuito in moltissime Chiese. Onde m’as-sicuro, che non si faria mai simil rissoluzione da quelli Ill:mi Sig.1 quali non hanno altra mira, che fmantener e augmentar il culto di Dio, & che non i rimoveranno dalla decisione fatta già tante volte,