Capo XI, 51 ( blto Clericale, onde a essi molto ragionevolmente si rapportano le parole de consensu Rettoris, come abbuino già notato al n. 1532, segg. ma eziandio introdusse altra disciplina , e circa il giudicare il C/ierico , attendevasi dal Principe se egli avesse Benefizio, e servisse alla Chiesa. Conservasi una Ducale a Padoa e a Brescia da cui rilevasi questo tratto d’antica disciplina. T'aschalis Cicon'a Dux Venetiarum “ì^ob. & Sap. yiris Tbom/c Mauroceno de suo mandato Toteftati , & Tanto Tarut* Capitaneo Tadxtc ( al. Erixia ) fi-delibus &c. lederete dalle incluse Coppie quanto ne scrive il Todcjlà di Asola circa una inibizione fattali da quel R. Vicario, pretendendo} che sia rimesso al suo foro il caso di Marco Moro impilato di furto , per a-ver li primi Orditi , & andar in abito Clericale . £ perchè per o-d nazione del Concilio pa e che non baftino li primi Ordini , nemmeno l’abito Clericale per cavar alcuno dal foro lai;o, se oltre ciò non hanno uno de due requisiti, cioè 0 Benefizio di chiesa, 0 servitù attuale di Chiese; aggi onta a ciò la parte del Senato noftro i486, 9 Agojìo , i* virtù delle Bolle Tontifizis in tal materia ; Vi com ttemo col Senato , che certifi at vi prima, che il detto Marco non sia Benefiziato , nè prefti attuai servitù in Chiesa alcuna , dobbiate procurar in nome noflro con quell’ Li™ Cardinale , che sia ivata la detta inibizione siccome tngiufla . Di che darete avv;so al Tod-ftà di risola, acciò p»ssa proceder a far giujìizi* ■ Ma quando per avventura trovafle il detto reo avere alcuni derlli due requisiti necessarj contenuti nel Concilio predetto , darete allora 0 dine al Tadeflà , che ri-