5 8 S Libro Secondo. S aladine. Avvezzi i CJeri a pagar cotaii Decime, spesso spontaneamente ne offerivano ai IMncipi soprattutto nel Sec. XIII, per il bene de&li Stati sempre concesso con quello della Chiesa. Riassunte le Crociate nel Sec. XIV, tornarono pur« in campo le Decime Ecclesiastiche con Bolle Pontin-zie, e i Sussidj eziandio anticipati . Anzi di sopra (II, 787.) abbiamo veduto non solamnte, che il Patriarca Donato ipotecò i beni del Patriarcato per •supplire alle spese a tal occasione occorrenti , ma che alcuni ancora de’ nostri Prelati imponevano per se al Clero dei Sussidj caritativi . Benché pendute le speranze di ricuperar la Terra santa , prevalsero tuttavia le Decime, e s’imposero dai Pontefici per altre cause eziandio, come per guerre contro Eretici , e cose simili • 1743 ) Non mancarono fra noi in questa parte i disordini. Erano talvolta assai gravi le imposizioni . Francesco di Grazia nella sua Cronaca di S. Salvatore, pag. 78, così scrive: M.CCC-LXVI, 11 februarii vicimus. rag a ham . Eo anno die XV maji solvit D. petro abbati S. georgii majoris collettori prò domino hugone prò nomine abbatis S. vittoris mar-silicnsis nomine camer: ducatos XL auri. E alla pag. 86. MCCCLXXXVI, die lune XI februarii . Dedi prò truffis & buffis domino bertrando ruffìni clerico camere apoftolice & ejusdem sedis nuncio quos numeravi domino raymundo episcopo paduano prò subsidio domini noftri pp. ducatos viginti quinque auri. 1744 ) Le tasse , che dai Collettori Pontifiz; venivano imposte, erano spesso così irregolari, che udivansi per tutto querele , laonde fu necessitato il Principe a ricorrere al Pontefice perché nrr.e- dias-