dire nella loro severità schematica, dal sottarco del braccio della navata di destra, certi mosaici duecenteschi di S. Marco a Venezia, e, precisamente, quelli che riguardano il trafugamento del corpo del Santo (figure 5, 6, 7). In essi, superate le sproporzioni di rapporto, dovute al solito concetto di massima evi­denza per le figure, si può designare con sufficente approssimazione qualche .tipo di snella acazia bizantina, o, più propriamente, di derivazione veneta da essa. Tipo, cioe, di nave da trasporto, dove, per quanto a solo motore velico,' . sembrano unite le più utili qualità marine degli altri navigli a remi, più ve­)ocie manegg~voli, come il dromone e la galera; pur mantenendosi distinte certe particolarità fondamentali di struttura su cui tornero più avanti. Piut­tosto bass~ di bordo, fortemente arcuato nella ruota di prora~ dove' diresti evi­-denti certe reminiscenze .gre~he; con ben risaltato pero·il castello di pop~a' ar­mato ed impavesato, ma ancora, sembra, di caratt;re posticcio; duplice timone o governale a pala; ben evidenti sopratutto i tre alberi a diversa inclinazione, coronati da gabbia, o luogo di s~olta, come si conviene. a navigli di qualche mole, e colla caratteristica vela latina triangolare inserita alI'antenna: che tale ~embra dove appare sp'iegata; anche se cio puo contraddi~e alla denominazione stessa dell' acazia, evìdentemente derivata dal classico acato, che distingue la maggior vela maestra, ordinariamente di forma quadra. Latina dico,. sulla scorta anche del Fincati, nella sua pubblìcazione sulle triremi; ricordando che tale denominazione, tuttora vivente, deriva da "alla triria", per distiriguere, cioe, la vela triangolare da quella quadrata detta alla quadra, che e la più fre­quente negli esempi classici, ma che nel Medio evo, nei navigli a vela, come nelle galere, se,mbra più che altro adoperata. spesso sotto la denominazione di trevo, solo per correre o per fuggire con vento in poppa sòtto la tempesta. I quali esempi, sempre tra i mosaici duecenteschi di S. Marco. meritano con-. fronto con quello che spicca nell'episodio del viaggio di S. Isidoro, nella cap­pella omonima (figura 8), dove apparetin tipo navale diversamente definito nella forma più curva dello scafo dall'alto bordo e nelle linee salienti del fasciame rinforzato e cordonato. nonche. in quelle della poppa vistosamente sopraelevata ed ornata: forse più' decisamente di carattere da trasporto. Velieri da buon traffico, insomma, che rivelano tutti le doti singolari della sapienza navale del nostro Medio Evo. Voglio dire, ancora dell'esperienza marinara della razza mediterranea; di cui fanno fede le prove numerose del­