e piuttosto massiccio ed incastellato, recava tre alberi con vele sovrappo­ste in vari ordini fino alla cima, cioe .. in cocca") sta anzitutto a significare la sua forma a conca o conchiglia. Ed ecco ancora come ce la descri­ve un pittore, forse ferrarese, ma per qualcuno individuato invece con Ber­nardo Parentino, in quel singolarequa­dretto rappresentante la nave degli Argonauti, che sta al Museo Civico di Padova (figura 119), e che un in­tenditore del genere considerera con attenzione per certi dati abbastanza positivi dell'attrezzatura a tre alberi, anche se cosi poco convincente si ri­vela l'interpretazione e la linea dello scafo. Tipo, ad ogni modo, gia di ma­nierata eleganza, rispondente ad un periodo facile a stilizzazioni; a cui risponde pure quella cocca che com­ Fig. 115 . Particolare di tavoletta quattrocentesca pare sullo sfondo della composizione rappresentante la Partenza per Citene. nella Colle­zione Henry Walters di Baltimora. della" Corte d'Isabella" di Lorenzo Costa al Louvre, dove certe linee, accentuate fino all'assurdo, rivelano deviazioni di scarso interesse al caso no­stro (figura 120). A tale genere puo accostarsi un altro curioso cimelio: cioe, ancora a Pa­dova e, precisamente, nel tesoro della Basilica del Santo, una navicella argentea di poco posteriore·alla meta del quattrocento (figura 121), come appare dalle , caratteri,ptiche di stile e di fattura; e della quale ognuno potra gustare la iinezza del lavoro, non certo l'interpretazione marinara dei vari elementi dello scafo o del duplice castello di poppa, o di quello di prora o della triplice alberatura, per quanto l'orafo evidentemente abbia cercato di far cosa esatta e descrittiva. Accanto a tale cimelio logico e il ricordo di quel foglio trattato a penna dal