XIV l'Impero. Il linguaggio degli Ottomani, detto Ciagatai, e in origine parlato solo dal popolo, acquistò, a contatto dei Persiani ed Arabi, molti dei loro vocaboli, specialmente termini religiosi, filosofici e scientifici. Così arricchito, subiva, per opera sopratutto di celebri scrittori come un Rescid Pascià, Afik Pascià, Pertev Pascià, tale profonda trasformazione da divenire, nel breve spazio di 50 anni, una lingua tutta propria, diversa completamente e dall’ Arabo e dal Persiano; ritenendo però i caratteri Arabici, e creando una letteratura che non ha nulla da invidiare alle altre lingue orientali. Ultimamente, dopo la guerra mondiale, il grande Salvatore e Riformatore della Turchia, MUSTAFA KÌ'MAL, dopo aver portato coi suoi principii e riforme la giovane Repubblica da lui creata all' altezza della civiltà europea, volle pure rendere più facile al suo popolo e agli stranieri V apprendimento e lo studio dell' armoniosa Lingua Turca. Con decreto quindi della Grande Assemblea Nazionale del 1928, imponeva l' abbandono dei caratteri arabici e l'a-dozione dei caratteri latini. Creava pure una Commissione speciale per l' esecuzione di tale decreto, aprendo immediatamente scuole diurne e serali per tutti i ceti di persone ed in ogni luogo, fin nei villaggi più remoti ; cosicché, nel brevissimo spazio di soli tre anni, la Nazione intiera oggi legge e scrive corrente-mente coi caratteri latini. Subito uscirono con detti caratteri dizionari e grammatiche, libri di lettura e poesia: una fioritura completa di studi e letteratura.