Fig. 214 -Modello del vascello "Prince de Parme" della metà del settecento. di proprietà del Collegio Maria Luisa di Parma. veneziane; le quali hanno un singolare riflesso in una vivace relazione, di cui ci da notizia il ricordato Casoni, gia tra le carte del Doge Marco Foscarini, destinata a proemio della traduzione italiana dell'opera tecnica marinàra del Bouguer, ma restata inedita, forse per la soverchia sincerita con cui si met­tevano a nudo certe nostre deficienze in fatto di costruzioni navali d'altro tipo. Mi riferisco specialmente al p~riodo in cui, sbollito l'ardore per le im­prese del Morosini a Morea ed a Candia, onde s'era rinfrancata qualche fiducia sopra una rinascita marinara fondata specialmente sull'agile nerbo delle galere, e superata una stasi del celebre arsenale veneto piena di minaccie per la stessa Repubblica, si tentarono, particolarmente in base allo studio di taluni esem­plari inglesi, le prime vere costruzioni di navi di linea: cioe, di vascelli. Coll'intenzione di farne un campione tipico di navi di primo rango, a due ponti, o batterie, con 74 cannoni, gi~ s'era cominciato con quel .. Giove ful­minante ", impostato in cantiere nel 1660; per le navi di secondo rango, da