548 fra provveditore generale il Battaggia, Salò, Crema il 25. Ma contemporaneamente insorgeva una forti« controrivoluzione di contadini armati nel Bergamasco, nel Veronese, Salò e nella riviera, che respingeva una invasione di rivoluzionari bresciani e bergamaschi che voleva impadronirsi di Verona, e facendo non pochi prigionieri, che erano spediti a Venezia. Per protestare contro la condotta sleale dei francesi che cosi generosamente rimeritavano Venezia, di aver loro facilitata la via alla conquista d’Italia, e li aveva mantenuti a sue spese, mentre essi erano giunti nei territorii della Repubblica scalzi, laceri e male armati, per protestare contro questa iniqua infrazione del diritto delle genti, furono inviati al Bonaparte, il Pesaro e il Corner che lo raggiunsero a Gradisca. Il Bonaparte intimò loro il disarmo dei contadini, la pace o la guerra, o un’ alleanza contro 1’ Austria. Venezia rifiuta 1’ alleanza, e spedisce il 25 marzo a nuovi deputati Francesco Donà e Leonardo Giustinian che trovano il Bonaparte a Graz. Finalmente arriva a Venezia il 14 aprile, Junot colle lettere del Bonaparte del 9, intimanti al