322 pace o la tregua, i tedeschi erano calati in Friuli mettendo quella terra a sacco, a ferro e fuoco, trascinando gli uomini a tormenti, e morti crudelissime, o a servitù, e con incredibile crudeltà a più di 120 uomini di una villa, cavando ambedue, gli occhi, ed agli altri tagliando le dita grosse delle mani. La Signoria, narrando quindi i fatti d’ Osoppo soggiungeva : noi presi dal dolore, finalmente ci vergognammo, che per soverchio amore di pace, avessimo lasciati perire tanti valorosi, assieme a Girolamo Savorgnano ; perciò si ordinò all' Alviano, liberasse Osoppo dall’ assedio. Continuava la Signoria : sperare in Dio che non abbandonerà chi contro suo desiderio, ma solo per desiderio di pace, fa la guerra, nel cui numero è la Repubblica di Venezia. Al Savorgnano premeva, riparare allo scacco avuto, anni addietro, sotto Marano, perciò egli sollecitava ritentare l’impresa. Già nello stesso aprile dell’ anno 1514 quel prete Bortolo da Mortegliano, per l’opera del quale, Marano per tradimento era caduta in mano dei tedeschi, erasi posto alla testa di una banda di partigiani imperiali, ma pigliato dai contadini, fedeli alla Repubblica,