445 Cecchetti dicendo, che la donna di Venezia antica, oscuramente viveva nella famiglia. Siccome però ogni tempo, ha un particolare ambiente, formato da speciali abitudini e costumi, così non sembra inopportuno, prima di proseguire, accennare sia pur di volo a qualche circostanza, che vi abbia particolare rapporto. Notevole cosa è per esempio, come lungamente a Venezia, si abbia esercitato il commercio degli schiavi, naturalmente uomini e donne, dei qual uso deplorevole, se ne trova traccia, anche dopo passato il Medio Evo, e cioè fino al secolo XVI. Curiose sono alcune leggi in tal riguardo. Una legge del‘1270, a chi avesse levato dalla casa del padrone una schiava, infliggeva la pena di 40 libre, e doveva altresì risarcire del danno il padrone. Altra legge del 1288 comminava la frusta, la bollatura, il bando, a chi permettesse ad un uomo, per certi motivi, d’entrare dove dimorava una schiava. D’altra parte non erano rari i casi di bigamia. Molte donne venivano ingannate da forestieri, che dicevano di non aver moglie viva ; e una legge del 1288 proibiva a costoro di contrarre altro matrimonio, dovendo restituire alla donna tutte le cose che avesse avute per tal ma-