309 la propria patria e libertà, tauto propria quanto quella di coloro, che si trovavano nell’invittissimo castello di Osoppo altre volte illustrato dagli antichi romani, ed ora per opera e cura sua, rinnovato a gloria sempre cii onore del divino ed eterno nome del serenissimo Dominio, e che prò viribus lo avrebbe difeso usque ad mortem. Così da un castello anticamente romano, romanamente o venezianamente, rispondeva al tedesco imperatore il Savorgnano. Eccitato dal forte contegno del Savorgnano, il Senato ordinava a Giovanni Vetturi di recarsi ad Osoppo con 400 cavalli leggeri, e a compensare la fede di Girolamo Savorgnano, il Consiglio dei X decideva di distribuire i beni del traditore Antonio Savorgnano, per metà a Girolamo e 1’ altra metà al Con-dottiere Baldassare di Scipione. La Signoria dava inoltre un altro chiaro segno di illimitata confidenza nel Savorgnano colla sua deliberazione del 29 settembre del 1511 che ratificava le promesse che egli avea fatte ai Friulani pella fede ed alacrità 'la essi dimostrate in favore di Venezia, rimettendo nell’ arbitrio di esso Savorgnano, tutto quanto volesse promettere in nome