e premura lodevoli, della quiete e del benessere dei popoli da essa governati. Inaugura ed abbraccia per tal modo nelle divergenze europee quel sistema di neutralità, però non disarmata, come infaustamente sostenne negli ultimi anni, creduto necessario alle nuove condizioni dei tempi. Sebastiano Crotta, testimone della fine di Venezia, e molto addentro nelle cose di governo pensa che il sistema della neutralità, era giustificato dai gravi dispendi sostenuti nelle guerre contro i Turchi e dal sorgere delle nuove grandi potenze. Il Crotta, dice che Venezia con questo sistema, conscia della propria debolezza, schermendosi dai pericoli, credette salvarsi. Ma la costante opinione che Venezia aveva in quest’ ultimo periodo storico, della propria debolezza, non poteva e non faceva che accrescerla; e difatti essa ostinandosi nel ritenersi debole ed incapace di resistere, non ha trovato in sè stessa quando occorreva, non solo forza, perchè non ha voluto usarla, ma nemmeno dignità e consiglio. Se cosi giudicava il corpo patrizio, che governava lo stato perchè sè stesso sentiva impari a quello di altri tempi, è forse da dire che ogni energia