381 di necessità virtù, quantunque fosse assai poco gradito il ritorno di tale persona a Venezia ; la si accolse coi dovuti riguardi di ospitalità e quali sono voluti dalle internazionali esigenze verso uu pubblico ambasciatore ; per altro sotto a un pretesto, o sotto 1’ altro, nemmeno per presentare lettere del proprio signore, venne mai Abduraman ricevuto dal capo della Repubblica. L’ ambasciatore Tripolino era arrivato a Venezia con gran seguito di famigli, e con doni di cavalli, e vari volatili pel Doge, pei cinque Savi alla mercanzia, e per altri patrizi, i quali doni poi tutti giusta le leggi, venivano dai favoriti, messi a pubblica disposizione. Ma pochi giorni prima dell’ arrivo di Abduraman a Venezia cioè nel luglio 1765, i Tripolini aveano ormai tenuti in non cale, gli appena conchiusi trattati. E bene intanto notare, che anche pel passato nessun altro Cantone, era stato tanto infausto alla bandiera veneziana quanto quello di Tripoli, e che era stato il solo dei Cantoni barbareschi, che avesse osato stendere le proprie ruberìe lino al Golfo di Venezia. Diffatti un legno corsaro tripolino era