386 Gli attentati per parte dei Tripolini andavano continuando, imperocché addì 20 settembre un’ altra galeotta tripolina, che avea sopraffatti tre legni napoletani fu costretta dai legni veneti ad abbandonare la preda, ed allontanarsi dal golfo, ed a Venezia venivano staggite alcune casse dichiarate come contenenti ferro lavorato provenienti da Trieste, ripiene invece d’armi all’indirizzo del noto ambasciatore Abduraman. Mal non s’aveva apposto il console di Tripoli, Ballovich nel dipingere Abduraman sinistramente: infatti questo personaggio, a-vea tenuto in questa vertenza sempre una condotta doppia e sleale, e mentre sottoponeva i propri scritti e rapporti alla conoscenza del Senato, e mentre sembrava animato dalla sincera volontà di togliere qualunque causa di malumore e di dissensione, al suo signore per altre vie teneva ben diverso linguaggio. Sembra che il Senato anche d’altri diffidasse poiché accennando a che certe informazioni arrivassero al Bey, ordinava al Consiglio dsi X di inquisire e provvedere. Ma ciò per quanto pare non ebbe seguito. Il Bey rispondeva, naturalmente, gettan-